Il blog di Simone Facchinetti

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COSA SUCCEDE AI LAVORATORI CHE RIFIUTANO DI SOTTOPORSI AL VACCINO ANTI COVID?

A poco più di un anno dall’individuazione del paziente zero in Italia, la campagna vaccinale sta proseguendo a pieno ritmo anche nel nostro Paese. Dopo il turno degli operatori socio – sanitari, è ora giunto il momento degli over 80, per poi raggiungere, a scalare, le altre fasce di età.

Come ben noto, in Italia non c’è l’obbligo di vaccinarsi: secondo alcuni costituzionalisti, il vaccino potrebbe essere reso obbligatorio solo attraverso una legge approvata dal Parlamento. L’art. 32 Cost. infatti, prevede che nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in ogni caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana".

La mancanza di una legge che, attualmente, imponga l’obbligo di vaccinarsi pone il problema consequenziale di come debbano essere trattati i soggetti che rifiutano il vaccino. Problema che, a ben vedere, appare ancora più sentito in ambiente lavorativo.

Si pensi, ad esempio, ad un lavoratore dipendente che rifiuti di sottoporsi al vaccino: cosa può fare il datore di lavoro?

In mancanza di una legge ad hoc, in linea anche con i principi costituzionali, nessun datore di lavoro potrebbe in Italia obbligare un dipendente alla vaccinazione anti covid. Ciò posto, l’azienda potrebbe, però, decidere di sospendere il lavoratore che rifiuta la somministrazione, senza diritto alla retribuzione. Si tratta di una scelta che appare giustificata dalla necessità di garantire la sicurezza nei confronti del resto del personale.

Il titolare dell’azienda potrebbe, poi, incentivare il lavoratore a vaccinarsi, prevedendo una serie di benefici (come ad esempio la previsione di premi).

Il dibattito relativo a come debbano essere trattati i dipendenti che rifiutino la vaccinazione anti covid è avvertito anche nel resto dei Pesi del Mondo: diverse, però, le soluzioni che possono essere adottate.

In alcuni Stati (Belgio, Irlanda, Polonia, Argentina, Messico), è del tutto esclusa la possibilità di licenziare il dipendente che si rifiuta di sottoporsi alla vaccinazione.

In Brasile e in Austria, invece, il licenziamento è un’ipotesi contemplata.

Per altri paesi, invece, tra cui l’Italia, il Regno Unito, la Germania, la Russia e gli Stati Uniti, il licenziamento è prevista quale misura da adottare in extrema ratio, qualora, cioè, non sia possibile adottare misure diverse capaci di tutelare allo stesso tempo il lavoratore che si rifiuta e la sicurezza degli altri lavoratori.

 

Il tempo non è infinito. Questo lo sappiamo tutti e non è la prima volta che ne parlo. Ma per quanto questa affermazione possa sembrare semplice e scontata, non lo è. Basta guardarsi intorno. Basta guardare come permettiamo alle nostre giornate di passare senza riuscire veramente a controllare e ottimizzare il nostro TEMPO facendo ciò che riteniamo importante o, semplicemente, che ci va veramente di fare.

Ci ritroviamo spesso "incastrati" a lavorare su cose che non ci interessano davvero. A lavorare per ore su cose che non servono realmente a portare a casa un risultato. Incastrati in discussioni inutili che non portano da nessuna parte. E invece ci riduciamo sempre all'ultimo momento a lavorare sulle cose veramente importanti, sulle cose che ci piacciono o su quelle attività che possono portarci un vero risultato.

A quanti meeting superflui partecipate? Quante telefonate fate al giorno che potrebbero essere evitate? Quante volte venite interrotti da un collega di lavoro o un socio che piomba nella vostra stanza per farvi una domanda stupida o per farvi vedere un video divertente?

Se questo vi capita più spesso di una volta al mese, beh mi spiace dirvelo, ma questo significa buttare via il vostro tempo.

E allora qui di seguito 5 consigli per voi che possono aiutarvi a valorizzare al massimo le giornate:

1. ELIMINATE LE DISTRAZIONI E COLORO CHE VOGLIONO DISTRARVI
Si, anche fisicamente se servisse. Il vostro tempo e la vostra concentrazione è sacra. Ogni volta che venite interrotti durante un'attività la vostra mente ci impiega dagli 8 ai 30 minuti per riprendere lo stesso livello di concentrazione. Email, messaggi, citofono, campanelli, notifiche di qualunque genere, social network. Definite un "momento" per ognuna di queste attività ed eliminate ogni distrazione.
Minacciate, se fosse necessario, i disturbatori compulsivi. Quelli che vogliono condividere con voi ogni idea, opinione, pensiero, o scoperta in ogni momento della giornata. Sono il male sia per voi che per il vostro tempo. Lavorate in un ufficio e pensate di non poterlo fare? Sciocchezze. Dimostrate che senza interruzioni siete in grado di produrre molto di più e state tranquilli che il vostro capo sarà il primo ad esserne contento.

2. USARE LE LISTE
Di questo se ne parla molto e ci sono molte teorie contrastanti a riguardo. Quello che vi consiglio io è di fare si le liste, ma di farle con cognizione di causa. Dividete le vostre liste in 3:
- Cose da fare: elencate tutte le attività da portare a termine in ordine di priorità (a, b, c). Questo però non andrà fatto giorno per giorno come consigliano in molti. Al contrario andrà fatto un programma oggi per l'intero anno con tutte le attività necessarie per raggiungere i vostri obiettivi. Ok, forse in questo periodo non è così semplice fare piani a lungo termine, ma provate almeno a farle mese per mese. Cambiate i programmi solo se vi sono motivi realmente validi. Questo metodo vi aiuterà a capire quali sono le task veramente importanti tralasciando quelle inutili.
- Persone da chiamare o incontrare: programmate ogni vostra chiamata o incontro, non lasciate che le cose "arrivino" perché qualcuno lo ha deciso.
- Conference: in questa lista inserite le chiamate o gli incontri ricorrenti. Quelle persone con le quali dovete interagire più di frequente (es. soci di lavoro) e pianificate ogni chiamata anche fosse ogni giorno e possibilmente sempre alla stessa ora.

3. COMBATTETE AFFINCHÈ IL VOSTRO TEMPO SIA DEDICATO AI VOSTRI GOAL
Imparate a delegare. Imparate a dire no. Imparate ad evitare tutto ciò che non è strettamente dedicato al raggiungimento dei vostri obiettivi. Qualunque essi siano. Tutto il resto non è importante e non essendo importante più essere cancellato e/o delegato. Non potete cancellarlo? Dategli priorità minima e assicuratevi di dare priorità alle cose fondamentali per portare a casa i vostri obiettivi.

4. PROGRAMMATE ANCHE IL VOSTRO TEMPO
Chi lo ha detto che vanno pianificati solo i meeting o gli appuntamenti con altre persone? Fissate appuntamenti con voi stessi. Inseriteli nell'agenda e date loro la priorità massima. La stessa priorità che date ad un incontro di lavoro importante. Non lasciate che nulla e nessuno vi faccia rimandare un appuntamento con voi stessi che sia tempo dedicato al lavoro o alla vostra vita privata.

5.  HACKERATE LA VOSTRA VITA
Tutti conosciamo i trucchi per evitare le perdite di tempo. Tutti noi conosciamo gli orari peggiori per andare al supermercato o per mettersi in auto per arrivare in ufficio, o andare all'ufficio postale. Una volta scoperti i vostri orari "buoni" fate di tutto per adattare la vostra vita a questi orari e non il contrario. Fate turni in ufficio differenti, aprite il vostro ufficio ad orari diversi, pianificate le vostre giornate e i vostri appuntamenti in modo da evitare le perdite di tempo. Facile a dirsi e meno a farsi? Provate. Risulta più semplice di quanto pensiate, basta trovare motivazioni giuste per voi e per chi avete intorno.

 

Vedrai, quando diventerai mamma, tutto sarà diverso e dovrai rinunciare alla tua carriera! Mi dissero più e più volte.
Diverso sicuramente! Ma non insormontabile.

Divise tra vita professionale e famiglia, le donne devono solo far sentire la loro voce.
Tuttavia, con la femminilizzazione del mondo del lavoro, la riconciliazione dell'interesse assoluto del bambino e lo sviluppo professionale di una donna, tutto dovrebbe essere più che facilitato in questo senso. Ma ne siamo ancora ben lontani.
I concetti che stabiliscono l'importanza del legame del bambino con la madre (ed esclusivamente con la madre, mi raccomando!), i pregiudizi sociali, le leggi ancora poco favorevoli all'integrazione professionale femminile e le pressioni del datore di lavoro per una dedizione totale alla carriera sono ostacoli ricorrenti a un processo di realizzazione della donna.
Oltre alla tendenza di una madre a sentirsi in colpa.
Les jeux sont faits! Ci arrendiamo per tutto questo?

Da parte mia, ho scelto una visione diversa della maternità.
Essere una mamma e una donna che non si annulla.

E perché è così importante non cancellarsi, non rinunciare alle proprie ambizioni, alla carriera, a un lavoro appagante? Semplicemente per uno sviluppo che va oltre la sfera professionale.

Sentirsi allineata con quelli che sono sempre stati i propri valori, con ciò che è fondamentale per noi e la voglia di stare semplicemente bene.

Parliamo anche delle ragioni economiche che possono incoraggiarci a tornare a lavorare.

Qualunque sia il motivo del desiderio di ripresa, come si riesce a conciliare famiglia e lavoro?
La parola d'ordine è organizzazione e pieno sostegno dell'altro componente della coppia.
Detto così, sembra facile ma quando sappiamo che più del 80% dei compiti domestici sono attualmente svolti da donne (dati Istat 2020 relativi alla vita domestica in periodo di lockdown), ci chiediamo se un giorno raggiungeremo la parità.

Condividere le faccende di casa 50/50, si rivela essere un'impresa in alcune coppie, non neghiamolo!
Eppure è la base di un equilibrio organizzativo in famiglia.

Elisabeth Badinter, scrittrice e filosofa francese afferma nel suo libro "Il conflitto, la donna e la madre": Un uomo che lascia da sola la moglie ad occuparsi della maggior parte delle faccende domestiche è un uomo che non ama sua moglie".
Quindi iniziamo con un buon principio di rispetto.
Per quanto mi riguarda, sono andata oltre le faccende domestiche inserendo mio marito nella famosa e tanto temuta "chat delle mamme" (solo il fatto che si chiami così rivela tanto dell’assuefazione e l’evidenza che debba essere gestito dalla mamma, è anche un’accettazione delle donne). Una liberazione per me.

Per quanto riguarda l'organizzazione, una mamma lavoratrice diventa una vera imprenditrice esperta in conciliazione e intraprende una vera e propria ricerca del Graal: semplificarsi la vita ad ogni costo.
Ne va della salute mentale ma anche della possibilità di rientrare a casa e offrire ai propri figli tempo qualitativo (poco, certo, ma buono). Sentirsi serena, appagata, concedersi tempo per se stessa. Ma anche per trovare gli strumenti giusti per un'organizzazione ottimale.
Varie app (bring per la spesa, google calendar, svuota frigo…), pianificazione del menu familiare, diario di famiglia (Cleverbox planner appeso al muro), un database di numeri di baby-sitter e vari siti per trovarne una in un click, preparazione anticipata degli zaini, una routine mattutina consolidata ... tanti consigli per conciliare al meglio il tutto.

La cosa più importante è non lasciarsi sopraffare e saper respirare quando si ha bisogno di respirare (il lacher-prise).

Ho diritto alla mia serenità e alla mia realizzazione come qualsiasi altra persona. No, non mi annullo.
Sono Lamia, mamma, manager e ce la faccio.

FONTE www.thenewsletter.biz

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